Dallo scorso anno la revisione auto costa un po’ di più. Per compensare l’aumento si può richiedere il “bonus veicoli sicuri”, ma occhio alle scadenze: entro il 31 marzo va chiesto il buono per le revisioni effettuate nel corso del 2022. Dal 4 aprile, via alle richieste per le auto revisionate quest’anno. Ecco come si ottiene il bonus, quanto costa la revisione, quando va fatta e in quali sanzioni incorri se non sei in regola coi controlli.
La revisione dell’auto è un obbligo stabilito dal Codice della strada, ma si tratta anche di una necessità: la revisione periodica di automobili e moto in circolazione serve fondamentalmente per garantire la sicurezza dei veicoli e contenere le emissioni inquinanti e la rumorosità. Un obbligo che però purtroppo ha un costo per l’automobilista che nel 2022 ha subito addirittura un aumento: per le revisioni effettuate direttamente alla Motorizzazione il costo è passato da 45 a 54,95 euro (ovvero 9,95 euro in più), mentre per quelle fatte nelle officine autorizzate, includendo l’Iva, il ritocco verso l’alto è di 12,14 euro, passando da 66,88 a 79,02 euro.
Per compensare questo aumento, il Governo ha però messo a disposizione un bonus, chiamato “buono veicoli sicuri”, del valore appunto di 9,95 euro (pari quindi all’aumento applicato dalla Motorizzazione). Il bonus è una tantum, cioè vale solo per un veicolo e per una sola volta (quindi chi possiede due auto e una moto, per esempio, può chiedere il bonus solamente per un veicolo).
Il bonus si chiede attraverso il sito del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, sulla apposita piattaforma alla quale si accede con Spid: nella richiesta vanno inserite la data in cui si è effettuata la revisione, la targa del veicolo, l’email e l’Iban per l’accredito del bonus direttamente sul proprio conto corrente.
Attenzione però alle scadenze: per le revisioni fatte nel 2022 c’è tempo solo fino al 31 marzo 2023. A partire dal 3 aprile 2023 sarà invece possibile chiedere il bonus veicoli sicuri per le auto revisionate nel 2023. Il bonus è garantito fino al 2024, ma il criterio è quello del “chi prima arriva meglio si accomoda” infatti è ad esaurimento fondi.
Ma quando va fatta la revisione? La prima revisione va fatta dopo quattro anni dalla prima immatricolazione, entro la fine del mese di rilascio della carta di circolazione. Può essere effettuato in uno degli uffici della Motorizzazione civile o in una delle officine autorizzate dal ministero dei Trasporti. I controlli successivi vanno eseguiti con scadenza biennale e sempre entro il mese corrispondente a quello in cui è stato fatta l’ultima revisione. Cambiano però le scadenze in base al tipo di mezzo:
Facciamo un esempio: se la tua auto è stata immatricolata ad agosto, la prima revisione va svolta entro il 31 agosto di quattro anni dopo, mentre la seconda entro la fine agosto dei due anni successivi e così via. Attenzione, però: se un anno vado in vacanza ad agosto e faccio la revisione il 29 luglio, le scadenze successive dovranno essere entro fine luglio.
La revisione va fatta in un’officina autorizzata dal ministero dei Trasporti o direttamente alla Motorizzazione civile. Le officine autorizzate, all’interno dei locali dove si svolgono i test, hanno un sistema di videosorveglianza collegato alla Motorizzazione, in modo tale che venga verificato che non si compiano frodi a discapito dei clienti: il sistema si chiama “Mctnet2” e consente agli addetti della Motorizzazione di controllare che la revisione venga effettuata secondo i canoni di legge e con i corretti macchinari.
Durante la revisione vengono controllati:
Se la revisione ha esito positivo, l’officina autorizzata o la Motorizzazione rilasciano un’etichetta adesiva che viene applicata sulla carta di circolazione. In caso di esito negativo, invece, ci sono due possibilità (in ogni caso, ovviamente, il costo della revisione sarà quantomeno doppio). Se il revisore applica il termine “Ripetere” significa che devono essere fatte le opportune riparazioni alle parti o agli impianti del veicolo indicati come non efficienti e in seguito deve essere effettuata una nuova revisione entro un mese presso la stessa officina o alla Motorizzazione. In questo caso le riparazioni non sono così gravi da compromettere l’utilizzo del veicolo, che può comunque circolare liberamente fino alla scadenza massima dei 30 giorni previsti per la nuova revisione. Situazione più complicata se invece viene indicato il termine “Sospeso”: in questo caso significa che sono stati riscontrati problemi gravi e che quindi il veicolo non può circolare. Se l’esito è stato stabilito dalla Motorizzazione si può solo portare la vettura, in giornata, fino all’officina che effettuerà le riparazioni necessarie. Una volta rimesso in sesto il veicolo, bisognerà poi procedere di nuovo all’esame di revisione.
Che succede a chi si dimentica di fare la revisione entro la scadenza stabilita? Solo i veicoli soggetti a revisione annuale possono circolare ugualmente dopo la scadenza, purché si sia già fatta la prenotazione della loro revisione entro quel termine. Per tutti gli altri veicoli, quindi per la maggior parte del parco auto e moto circolante, la prenotazione per una data successiva alla scadenza autorizza la circolazione solamente per il giorno in cui si deve effettuare la revisione. In pratica, in questo caso, una volta superata la data della revisione, macchine e moto possono circolare solamente nel giorno in cui vengono portate in officina oppure in Motorizzazione per l’esame.
Chi viene pescato a circolare con un veicolo non in regola con la revisione rischia una multa da 173 a 694 euro. La sanzione può raddoppiare in caso di revisione omessa per più di una volta. Per l’auto o la moto fuorilegge scattano inoltre il divieto di circolare fino all’effettuazione della revisione stessa: si può utilizzare il veicolo solo per andare a fare la revisione. Per chi viene beccato comunque in strada è prevista una multa da 1.998 a 7.993 euro, oltre al fermo amministrativo della vettura per 90 giorni. Per i recidivi scatta la confisca amministrativa del veicolo. Punizioni anche per i furbi che tentano di contraffare l’etichetta adesiva della revisione posta sulla carta di circolazione: in caso di controlli, chi mostra revisioni falsificate viene punito con una multa da 430 a 1.731 euro, oltre al ritiro della carta di circolazione stessa.
Il tagliando auto è un controllo che ogni veicolo circolante dovrebbe sostenere periodicamente: si ispezionano le parti principali soggette a usura, preservando lo stato di salute dell’auto e garantendo il mantenimento di tutti gli standard di sicurezza. Lo scopo è quello di intervenire sul veicolo prima che si manifestino problemi meccanici o malfunzionamenti vari. Tutte le varie case automobilistiche, a seconda del modello, danno indicazioni precise sui tempi e i modi in cui devono essere fatti i controlli. Occorre anche tenere presente che spesso il secondo o il terzo tagliando di una vettura prevedono un check up più approfonditi dei precedenti. Ecco cosa viene controllato durante il tagliando:
La differenza principale tra tagliando e revisione sta nell’obbligo a effettuare il controllo: se la revisione è sempre obbligatoria, il tagliano per una vettura ormai fuori garanzia non lo è (anche se altamente consigliato). Cambia però anche il controllo che viene effettuato sulla vettura: la revisione attesta che la vettura risponda a tutti i criteri di sicurezza per circolare in strada, mentre il tagliando applica un controllo più approfondito sui componenti.
Non ci sono intervalli che si adattano a tutte le vetture e a tutte le case automobilistiche, anche se per tutte le automobili le scadenze sono stabilite in base a due parametri: il numero di chilometri percorsi e il tempo (in anni). Ma gli intervalli tra un controllo e l’altro possono variare anceh in funzione dello stile di guida e delle condizioni del mezzo. In alcuni casi la centralina di bordo, anche grazie ad alcuni sensori, è in grado di valutare automaticamente quando è necessario fare il tagliando. In assenza della centralina di bordo, il tagliando auto va fatto al raggiungimento di uno dei due limiti fissati dalla casa madre e ci sono varie fasce:
A partire dal 2002 in seguito al Decreto Monti (oggi Regolamento UE n. 461/2000) è possibile rivolgersi presso qualunque officina indipendente purché regolarmente autorizzata. In questo modo l’eventuale garanzia in corso non decade, a patto però che vengano rispettati gli intervalli di manutenzione programmata fissati dalla casa madre.
Il tagliando è più dispendioso della revisione: anche in questo caso però è impossibile dare indicazioni precise. Un intervento in un’officina ufficiale in media è più costoso e il prezzo finale può variare molto in base agli eventuali componenti sostituiti, al modello e al marchio dell’auto. In generale si parte dai 200 euro e si può arrivare oltre i 1.000 euro.
Per maggiori informazioni e supporto gratuito (ANCHE a DISTANZA) non esitare a contattarmi.
p.a. Nunzio Costa