Come si presenta l’Isee, è obbligatorio, quando devo farlo? Qui troviamo tutte le risposte alle domande su un documento sempre più necessario per accedere ad agevolazioni e bonus. Dal calcolo del patrimonio alla scala di equivalenza con le sue maggiorazioni vediamo insieme tutto quel che c’è da sapere e quali documenti servono per elaborare la Dichiarazione sostitutiva unica che permette il calcolo dell’Isee.
L’Isee, acronimo di Indicatore della situazione economica equivalente, è un valore espresso in euro che indica quale sia il livello di reddito di un nucleo familiare. L’Isee è sempre più richiesto per ottenere agevolazioni o contributi che si basano su graduatorie, come le mense scolastiche, l’assegno unico universale, l’iscrizione all’università e i vari bonus che ciclicamente lo Stato eroga solo a chi si trova al di sotto di una certa soglia di Isee.
L’Isee quindi considera i redditi e il patrimonio di tutti i componenti del nucleo famigliare e li rapporta alla numerosità dello stesso e alla situazione personale di ogni componente. A differenza della dichiarazione dei redditi che considera esclusivamente i redditi prodotti dal singolo soggetto, riconoscendo agevolazioni per famigliari a carico, l’Isee permette di valorizzare l’apporto di ogni soggetto al nucleo familiare cui appartiene.
Partiamo da un presupposto, l’Isee non è obbligatorio, tuttavia ogni volta che si vogliono richiedere agevolazioni sociali ai vari enti è necessario ottenerlo, ricordando che se un beneficio richiede l’Isee, talvolta accorda il contributo minimo erogabile a chi non lo presenta, come nel caso dell’assegno unico universale per i figli.
Per il calcolo dell’Isee si può utilizzare il servizio on line messo a disposizione dall’Inps, che permette di accedere al proprio isee precompilato. Tuttavia, questa strada non è facilmente percorribile perché non tutti dati sono realmente precompilati e la procedura di validazione non è così immediata. In alternativa è possibile rivolgersi a un CAF che offre gratuitamente o con un minimo contributo la compilazione della DSU e il suo invio all’Inps.
Un altro servizio interessante è il simulatore isee, messo a disposizione dall’Inps che permette di avere un’idea di quello che potrebbe essere l’Isee del nucleo. Questo servizio è particolarmente utile se si possiedono redditi medio alti che potrebbero portare a un Isee superiore al limite stabilito per l’ottenimento di una prestazione cui si è interessati, in questo modo si può evitare di cimentarsi con la compilazione della DSU o perder tempo per recuperare la documentazione necessaria da presentare al CAF.
Ogni anno a partire dal 1° gennaio è possibile richiedere l’Isee, che fa riferimento alla situazione reddituale e patrimoniale dei due anni precedenti a quello in cui viene richiesto. Infatti, ogni anno il 31 dicembre l’Isee scade e se ci necessita per richiedere qualsiasi prestazione occorre rifarlo, anche in corso d’anno, non è necessario affrettarsi a gennaio, tuttavia, per diversi sostegni come l’assegno unico universale le scadenze sono a ridosso dei primi due mesi dell’anno.
Purtroppo, non esiste un unico Isee, infatti a seconda della situazione del nucleo familiare o della prestazione da richiedere occorre presentare un Isee differente:
Per ottenere l’Isee occorre compilare la dichiarazione sostitutiva unica o DSU che è un modello costituito da diversi quadri cui vengono allegate schede per ogni componente del nucleo familiare presente nello stato di famiglia alla data di presentazione della DSU.
La DSU va presentata per ogni tipologia di Isee (di cui sopra), tuttavia in caso di Isee ordinario, qualora nel nucleo non siano presenti persone con disabilità o non autosufficienti o non si sia obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi è possibile utilizzare la DSU mini che risulta semplificata rispetto all’ordinaria completa. Questa versione non è utilizzabile per tutti gli altri tipi di Isee diversi dall’ordinario.
Come abbiamo detto si parte dallo stato di famiglia rilasciato dal Comune di residenza del nucleo, tuttavia esistono diverse eccezioni e particolarità:
Il calcolo dell’Isee segue una formula ben precisa:
L’ISR è l’indicatore della situazione reddituale, cioè la differenza tra tutti i redditi netti dei componenti del nucleo familiare e le spese riferite al nucleo stesso.
L’ISP è l’indicatore della situazione patrimoniale, cioè la somma del patrimonio immobiliare e mobiliare di ogni componente del nucleo familiare, al netto delle detrazioni applicabili.
N è il parametro della scala di equivalenza ed è calcolato in base alla numerosità del nucleo familiare e ad eventuali maggiorazioni.
Per il calcolo dell’Isee ordinario si considerano i redditi prodotti nei due anni precedenti, quindi, per l’Isee 2023 bisogna recuperare i redditi prodotti nel 2021, quindi quelli che risultano nella Certificazione Unica del 2022, nel 730/2022 e in ogni altra certificazione relativa a redditi percepiti quell’anno, anche se esenti come l’assegno unico universale o tassati con imposta sostitutiva come il reddito di locazione per il quale si è scelto il regime della cedolare secca.
Generalmente redditi e le spese del singolo componente del nucleo sono acquisiti dagli archivi di INPS o dall’Agenzia delle Entrate e sono riferite ai due anni solari precedenti l’invio della DSU, mentre gli altri redditi / spese devono essere autocertificati dai componenti del nucleo.
Dal totale dei redditi si sottraggono le spese del nucleo per il canone annuo di locazione della casa di abitazione (fino a un massimo di 7.000 euro) se il nucleo familiare vive in affitto e il 20% del reddito da lavoro dipendente di ogni componente fino a un massimo di 3.000 euro a percettore (per i redditi da pensione si sottraggono 1.000 euro a percettore).
Il patrimonio è formato da quello mobiliare e da quello immobiliare di ogni componente del nucleo familiare.
Per il patrimonio immobiliare somma il valore ai fini IMU (o quello ai fini IVIE per gli immobili all’estero) di ogni immobile posseduto al 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di presentazione della DSU. Il valore dell’immobile, calcolato ai fini Imu, viene ridotto dell’eventuale quota capitale residua del mutuo contratto per l’acquisto. La casa di abitazione in particolare gode di una franchigia di 52.500 euro, incrementati di altri 2.500 per ogni figlio convivente successivo al secondo
Non devono esser considerati gli immobili posseduti successivamente mentre vanno inclusi gli immobili che sono stati venduti dopo il 31 dicembre dell’anno di riferimento. Ad esempio, presentando la DSU nel 2023 si considerano gli immobili posseduti esclusivamente al 31 dicembre 2021.
Il patrimonio mobiliare è dato dal saldo o dalla giacenza media al 31 dicembre del secondo anno precedente a quello in cui si fa la richiesta dell’Isee, dei seguenti prodotti:
Il totale viene considerato per il 20% del suo ammontare. Per indicare il valore corretto bisogna prendere il maggiore tra il totale dei saldi al 31 dicembre e il totale delle giacenze medie dell’anno, dati ormai forniti da ogni istituto di credito proprio per questa finalità.
In caso di cointestazione del rapporto ogni componente del nucleo deve indicare solo la propria percentuale di possesso.
Dal totale vengono tolte delle franchigie che variano in base al numero di componenti: 6.000 euro per un componente, 8.000 mila euro per due componenti e 10.000 euro dai tre componenti in su. Inoltre, per ogni figlio successivo al secondo si aggiungono ulteriori mille euro di franchigia.
Dopo aver calcolato tutti i redditi e i patrimoni del nucleo, si divide il totale per il numero corrispondente a quello indicato dalla scala di equivalenza, eventualmente incrementato in caso di maggiorazioni.
Nimero componenti del nucleo | Parametro da utilizzare |
---|---|
1 | 1 |
2 | 1,57 |
3 | 2,04 |
4 | 2,46 |
5 | 2,85 |
N | 2,85 + [0,35 x (n-5)] |
Le maggiorazioni al valore indicato nella tabella sono pari a:
Facciamo un esempio: se in una famiglia ci sono entrambi i genitori lavoratori e un figlio minorenne bisogna aumentare il valore di 2,04 dato dalla tabella di 0,2, se poi il figlio ha meno di tre anni si somma 0,3.
In caso di presentazione della DSU precompilata tramite il sito dell’Inps non occorre allegare la documentazione seguente, tuttavia, è fondamentale averla a portata di mano per compilare correttamente i campi richiesti. In tutti i casi in cui ci si rivolge ad altri per la sua compilazione è bene richiedere preventivamente l’elenco della documentazione da portare all’appuntamento, che dovrebbe comprendere:
Per maggiori informazioni e supporto gratuito (ANCHE a DISTANZA) non esitare a contattarmi.
p.a. Nunzio Costa