Quante volte, mentre eravamo a bordo della nostra auto, ci siamo domandati cosa significassero i contrassegni apposti sui camion? Chi non sa cosa voglia dire, è nel posto giusto. Il vocabolario del camionista, se così vogliamo definirlo, è molto ricco. I segnali che gli appartengono sono estremamente importanti nella sicurezza stradale e, oltre ad avvertire gli altri conducenti su cosa sta trasportando il mezzo pesante, suggeriscono anche comportamenti di guida appropriati quando si è in loro prossimità.
Inoltre, devono avere misure precise, essere omologati secondo i requisiti previsti dalle leggi vigenti e apposti sul retro o ai lati del mezzo in maniera da risultare ben visibili agli altri conducenti e al personale addetto ai controlli. E ora, vediamo quali sono quelli più diffusi e il loro significato.
Questo tipo di contrassegno viene sistemato per le merci pericolose. Sono impiegati in base all’accordo europeo relativo ai trasporti internazionali delle merci pericolose su strada e sono posizionare sia anteriormente che posteriormente al mezzo. Inoltre, sono retroriflettenti e possono anche mostrare codici numerici e lettere che identificano il tipo di pericolo, come ad esempio sostanze infiammabili, esplosive, tossiche.
Quest’altro tipo è un simbolo internazionale con una forma romboidale e va a segnalare la natura del pericolo delle merci trasportate. Le etichette informano della presenza di materiali esplosivi o radioattivi e possono quindi mostrare icone come fiamme o il classico simbolo giallo e nero previsto per materiali radioattivi. Devono essere apposti posteriormente e lateralmente al rimorchio del camion.
Tali cartelli, posizionati posteriormente, vengono usati nei veicoli adibiti al trasporto di merci con una massa complessiva a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate. Il loro obiettivo è migliorare la visibilità del mezzi pesanti di notte o in condizioni di scarsa luminosità e consente agli altri automobilisti di identificare chiaramente la tipologia della vettura, distinguendo tra non articolati, semirimorchi e rimorchi.
Questa tipologia non rientra nei cartelli, bensì negli adesivi. Di forma rotonda, presentano al loro interno un cerchio bianco con bordo rosso e indicano la velocità massima consentita ai camion su autostrade e strade extraurbane. Per i veicoli con massa fra 3,5 e 12 tonnellate, gli adesivi da applicare obbligatoriamente devono indicare 80 km/h sulle strade extraurbane e 100 km/h sulle autostrade. Quelli con massa superiore a 12 tonnellate devono indicare, invece, 70 km/h sulle strade extraurbane e 80 km/h sulle autostrade.
Questi contrassegni devono essere visibili su mezzi adibiti al trasporto di merci deperibili, come alimenti, bevande e farmaci. Hanno un colore verde e portano una lettera di colore nero: “d” per le merci deperibili, come latte e derrate alimentari fresche e “a” per il trasporto di prodotti agricoli e mangimi per animali. Simile, ma di colore giallo e recante la lettera “R”, è invece la segnaletica che indica il trasporto di rifiuti pericolosi.
Questo cartello è uno dei più diffusi, ed è utilizzato nei veicoli commerciali che sono attivi nel trasporto di merci in conto proprio o in conto terzi. È una differenza è essenziale e risponde a precise normative che orientano anche le funzioni di carattere operativo. In sintesi:
Oltre quelli menzionati, che sono i più usati, esistono altri contrassegni. Per esempio quelli utilizzati quando i carico sporgente longitudinalmente, e allora vedremo un cartello quadrato a bande bianche e rosse, oppure quando il carico consiste in fabbricati come grandi condotte per l’acqua o addirittura escavatori e altri mezzi per il lavoro cantieristico: in questo caso si utilizza il cartello orizzontale recante la scritta “Trasporto Eccezionale”.
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p.a. Nunzio Costa